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Successione di un'azienda – meglio pensarci in tempo!

Marcin KAWKA 
Audit Partner presso RSM Poland

Di recente ci è stato chiesto di fornire assistenza per la realizzazione di un progetto della serie “mission impossible”. Sul letto di morte il titolare di una ditta individuale si pone la seguente domanda: cosa ne sarà dell’azienda dopo la mia morte? La figlia coinvolta nella gestione dell’impresa intende proseguire l’attività familiare. Purtroppo le imprese individuali cessano di esistere con la morte dell’imprenditore dato che le pratiche di successione durano mesi, se non addirittura anni, e nel frattempo le imprese individuali sono da tempo sparite dal mercato.     

Si è presa molto velocemente la decisione di trasformare la ditta individuale in una società a responsabilità limitata il cui socio diventa la famiglia. Purtroppo tale procedura dura mesi e necessita della preparazione di un progetto di trasformazione unitamente a diversi allegati. Uno di questi allegati è la stesura del rendiconto finanziario, il che rappresenta, per un individuo che non tiene i libri contabili (ma solamente il libro delle entrate e delle uscite per fini fiscali), già un’enorme sfida. Inoltre, il progetto di trasformazione deve essere sottoposto (in base alla decisione del tribunale competente per la nomina di un perito) a una revisione da parte di un revisore legale riguardo alla sua correttezza e attendibilità. I passi successivi riguardano le decisioni circa la trasformazione e l’adozione dello statuto della società mediante atto notarile. Infine, occorre provvedere alla registrazione della trasformazione della società presso il tribunale nel Registro Nazionale Giudiziario. Di norma questo procedimento dura un paio di mesi. Purtroppo sono risultati troppi per l’imprenditore gravemente malato prossimo ormai alla morte. Occorreva agire velocemente.

Sono stati adottati provvedimenti urgenti con la partecipazione di numerosi soggetti e consulenti (revisore legale, contabile, consulente fiscale, avvocati, notaio) oltre al malato stesso e alla sua famiglia. Il conto da pagare è stato sicuramente salato. “L’intervento” è riuscito – una procedura della durata di norma di qualche mese, liquidata in poco più di trenta giorni. Rimane da chiedersi se, sul letto di morte, occorreva sobbarcarsi questo stress e dedicare le ultime forze a “salvare” l'azienda.

In Polonia va detto che sono pochi gli imprenditori con una visione di lungo termine in grado di prevedere gli scenari futuri per la propria azienda. Non abbiamo il dono dell’eternità, ma vi sono vari modo per salvaguardare l’avvenire di una società. Nell’esempio citato la famiglia voleva continuare la gestione dell’azienda ed è stata coinvolta in tutte le decisioni dopo la morte del titolare. Tuttavia sono numerosi i casi dove non ci sono eredi diretti. Occorre avvalersi della consulenza in materia di transazioni e valutare tempestivamente tutti i possibili scenari.

Il tema ha ricevuto anche attenzione da parte del Ministero dello Sviluppo con l’elaborazione e l’invio alla concertazione sociale di un disegno di legge sulla successione delle imprese individuali. Un imprenditore (ancora in vita) e gli eredi avranno la possibilità di nominare un gestore temporaneo che condurrà l’azienda dopo la morte del titolare in modo da consentire la divisione dell’eredità senza la chiusura dell’azienda. La nuova legge entrerà in vigore dal 2018.

Nonostante le normative attualmente in vigore e le modifiche in vista meglio non attendere gli ultimi istanti per avviare le pratiche di successione.