Piotr WYRWA
Tax Consultant presso RSM Poland
A partire dall’inizio del 2016 nella legge relativa all’imposta sul reddito delle persone fisiche e in quella delle persone giuridiche è stata inserita la cosiddetta “agevolazione per le attività di ricerca e sviluppo”. Il meccanismo prevede la possibilità di detrarre dall’imponibile le spese indicate nella legge (i cosiddetti “costi ammissibili”) e sostenute dal contribuente per l’attività di sviluppo e ricerca, nonostante le spese siano già considerate alla stregua di spese deducibili.
L’interesse per l’agevolazione R&S ha superato le aspettative del legislatore, almeno a giudicare dalla quantità di richieste per il rilascio di interpretazioni individuali. Anche il numero delle domande dei nostri clienti interessati a tale novità è la spia di un forte interesse da parte degli imprenditori. Nulla di strano soprattutto se si considerano i reali risparmi che si possono realizzare a riguardo; certamente non a pochi potrebbe fare gola un rimborso del 9,5% sulle spese per i compensi dei dipendenti assunti per compiere attività di ricerca e sviluppo.
In tal caso, il Fisco avrà di che rallegrarsi dato che tale misura comporterà la riduzione diretta delle entrate di bilancio? Così dovrebbe essere, dato che conformemente alla motivazione delle norme che hanno fatto da apripista, essa doveva rappresentare per la Polonia uno stimolo a raggiungere un livello di spese R&S pari all’1,7% del PIL. L’obiettivo prefissato dal legislatore è ambizioso alla luce del fatto che nel 2013 tali spese ammontavano soltanto allo 0,87% del PIL (va anche rilevato che meno della metà di tali spese era rappresentato dai finanziamenti del settore delle imprese). Per fare un raffronto, la spesa media R&S nei paesi UE si attesta attorno al 2% del PIL. Le nostre osservazioni ci confermano che l’agevolazione R&S può diventare un meccanismo di aiuto del legislatore per il raggiungimento dell’obiettivo previsto.
Le possibilità di rendere l’agevolazione un elemento di supporto all’innovazione vanno ricercate in un’ampia definizione di quello che rappresenta ‘’l’attività di ricerca e sviluppo”. La sua formula legislativa parla di attività creativa che include ricerche scientifiche oppure attività di sviluppo intraprese in modo sistematico al fine di aumentare le risorse delle conoscenze e di utilizzare dette risorse per dar vita a nuove applicazioni.
Da una tale definizione si evince che il numero dei soggetti che si possono avvalere di tale agevolazione è molto ampio. In particolare l’agevolazione non si limita ai soggetti operanti in determinati settori e non riferisce alla classificazione polacca di merci e servizi relativa all’attività del contribuente. L’analisi delle interpretazioni individuali finora rilasciate indica che l’agevolazione R&S spetta ad esempio al soggetto del settore farmaceutico e di quello erogante servizi informatici, oltre al produttore alimentare e di elettrodomestici. Sottolineamo inoltre che la conduzione dell’attività di ricerca e sviluppo non deve essere ulteriormente confermata da un soggetto esterno mediante il parere di un’unità scientifica.
Ciò avvalora il fatto che attualmente gli organismi guardano all’agevolazione R&S come un meccanismo universale di sostegno all’innovazione e non solo come un’agevolazione indirizzata a una ristretta categoria di contribuenti. Occorre tuttavia ricordare che non si avvarranno dell’agevolazione i titolari di un’attività all’interno di un’area economica speciale sulla base di un’autorizzazione.
In conclusione vi incoraggiamo a raccogliere maggiori informazioni sull’agevolazione R&S e di renderla un meccanismo di supporto all’innovazione nel paese della vostra attività. Attualmente gli organismi competenti mantengono un approccio liberale in merito alla definizione dei soggetti aventi diritto a tale agevolazione, dall’altro lato la riduzione delle entrate di bilancio dovuta al carattere universale di tale misura, almeno nelle intenzioni, non dovrebbe sollevare obiezioni da parte del Fisco. Tali circostanze fanno sì che si tratta di un momento propizio per la presentazione di richieste di rilascio di interpretazioni, in cui potete proteggere la vostra fiscalità relativamente all’agevolazione R&S (cosa non rara in tali situazioni, il diavolo si trova nei dettagli e nel carattere specifico dell’attività sociale).
Dato che l’agevolazione R&S rappresenta una nuova soluzione per cui si registra l’assenza di una pratica consolidata degli organismi fiscali, i contribuenti intenzionati a presentare tale richiesta si renderanno velocemente conto che il numero di domande che intendono porre al Fisco sarà piuttosto notevole...Nel nostro blog tenteremo di illustrarvi le questioni più rilevanti.