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Immobilizzazioni - modello di rideterminazione del valore secondo IAS 16

29 dicembre 2016

Immobilizzazioni - modello di rideterminazione del valore secondo IAS 16

Piotr STASZKIEWICZ
revisore contabile, Audit Partner presso RSM Poland

Come è noto a noi esperti di finanza e contabilità, l’utilizzo di IFRS[1] in Polonia non è (ancora) diffuso; primeggiano le soluzioni previste dalla legge sulla contabilità mentre per quanto riguarda la rilevazione e il futuro ammortamento delle immobilizzazioni si fa sovente riferimento alle soluzioni derivanti dalla legge in merito all’imposta sul reddito. Come agire? Questa è ormai la prassi consolidata. E fino a quando almeno un soggetto economico su due o almeno uno su tre non utilizzerà IFRS come principi base per redigere il bilancio, non potrà avvenire una discussione obiettiva sui temi inerenti gli standard internazionali.

Valutazione delle immobilizzazioni - vari aspetti

Attualmente la sola dichiarazione di utilizzo degli standard IFRS purtroppo non garantisce un alto livello di contabilità. Persino nelle riviste specialistiche volte a illustrare gli aspetti di IFRS si evince che in base allo standard dedicato alle immobilizzazioni (IAS 16), la futura valutazione (la prima e ogni ulteriore data di riferimento) sarà possibile in due modi: in base al prezzo di acquisto detraendo gli ammortamenti e a titolo della perdita di valore (primo approccio (I) in merito al quale non ho dubbi) oppure secondo il modello della rideterminazione equivalente alla valutazione annua di fair value (valore equo) delle immobilizzazioni materiali  (approccio alternativo (II) che non mi trova d’accordo). Ora soffermiamoci su questo approccio, ossia cosa è effettivamente previsto da IAS 16.

Occorre rilevare che IAS 16 ammette l’approccio alternativo, ossia il modello di rideterminazione (modello II), tuttavia le immobilizzazioni non sono valutate in base al fair value aggiornato su base annua e le differenze constatate non vengono raffrontate direttamente con il conto economico. Tale approccio può essere impiegato al massimo per gli investimenti immobiliari (IAS 40), di cui parleremo in un altro articolo. Per le immobilizzazioni secondo IAS 16, il modello di rideterminazione significa definire il valore dell’immobilizzazione alla data di riferimento in base al prezzo di mercato e successivamente effettuare gli accantonamenti secondo il nuovo valore (eventualmente gli ammortamenti a titolo della perdita di valore). Le modifiche di valutazione / rideterminazione sono riferiti al patrimonio netto con la possibile rettifica della differenza tra l’ammortamento in base al nuovo valore oggetto dell’ammortamento che verrebbe calcolato secondo il modello I.

Ammortamento e modifiche nella valutazione delle immobilizzazioni secondo IAS 16

L’esempio riportato qui di seguito mostra tale approccio: ipotizziamo l’immobilizzazione all’inizio (periodo t0) di un valore iniziale (costo) pari a 100j. Secondo le disposizioni interne, la società ha deciso che tale immobilizzazione le garantirà vantaggi economici per un periodo di 10 esercizi, dopo di che verrà effettuata la vendita (il prezzo di vendita non è importante, trascuriamo il valore residuo). La società ha deciso di presentare l’immobilizzazione secondo il modello di rideterminazione (modello II)[2]; presupponiamo che alla fine dell’esercizio t+1, la società dispone della valutazione di tale immobilizzazione (valutazione di mercato) a un livello  pari a 95j., alla fine del periodo t+2 il valore di mercato era di 92j., e alla fine del periodo t+3 era di 80j.

Pertanto:

Anno t+1
Costo nel conto economico a titolo dell’ammortamento nel periodo t+1: 10j.
Rilevazione dell’incremento in base alla valutazione di di mercato

5j.

(contropartita contabile risultante come patrimonio netto con voce separata, ad es. aggiornamento del valore di immobilizzazioni, impianti e macchinari valutati secondo il modello di rideterminazione)

 

Anno t+2
Costo nel conto economico a titolo dell’ammortamento nel periodo t+2:

10,6j.[3]

(il che ci fornisce il valore netto delle attività pari a 84,4j ma la valutazione ammonta a 92j, quindi...

 

Rilevazione dell’incremento in base alla valutazione di di mercato
(contropartita contabile risultante come patrimonio netto)
7,6j.
 

Occorre prestare attenzione a mio parere alle non abbastanza chiare[4] disposizioni di IAS 16 in base alle quali alla voce patrimonio netto - utili trattenuti - può comparire l’ammortamento su base cumulativa qualora le quote di ammortamento fossero effettuate secondo il modello I (ossia dopo 2 esercizi cumulativamente sarebbero 20j dell’ammortamento); dai dati di cui sopra si registra un ammortamento cumulativo pari a 10 + 10,6 = 20,6j. Ossia 0,6j viene “trasferito” tra le voci nel patrimonio netto (dalla voce utili trattenuti a (riduzione) dell’aggiornamento delle immobilizzazioni valutate secondo il modello di rideterminazione.

Anno t+3
Costo nel conto economico a titolo dell’ammortamento nel periodo t+3:

11,5j.[5]

(il che ci fornisce il valore netto delle attività alla fine dell’esercizio pari a 80,5j, ma la valutazione alla fine dell’esercizio t+2 ammonta a 80j, pertanto realizziamo un ammortamento pari a 0,5j quale riduzione (disposizioni DT) della voce patrimonio dell’aggiornamento delle immobilizzazioni materiali valutate secondo il modello di rideterminazione. Al contempo 1,5j. viene “trasferito” tra le voci nel patrimonio netto (dalla voce utili trattenuti a (riduzione) dell’aggiornamento delle immobilizzazioni materiali valutate secondo il modello di rideterminazione.)

 

 

Per saldo

In tale modo alla fine dell’esercizio t+3 il valore delle immobilizzazioni ammonta a 80j nel patrimonio netto invece la voce aggiornamento delle immobilizzazioni valutate secondo il modello di rideterminazione è pari a: 5+7,6-0,6-1,5-0,5 = +10j.; al contempo alla voce utili trattenuti abbiamo l’ammortamento accumulato che sarebbe presente se fosse utilizzato il modello I, ossia -30j. (tale ammortamento dopo tre anni sarebbe nei patrimoni del modello I). Per saldo nel patrimonio netto abbiamo +10-30 = 20j., ossia il valore del quale alla fine del terzo esercizio le nostre immobilizzazioni sono inferiori rispetto al prezzo di acquisto (100-20 = 80j.). Ovviamente nell’esempio si possono aggiungere le modifiche del periodo di utilizzo (modifica dell’aliquota di ammortamento), il cambiamento del metodo di ammortamento (invece di quello lineare, quello naturale a saldi decrescenti) oppure si potrebbe introdurre anche il valore residuo ma l’obiettivo del presente articolo era quello di presentare gli effetti nella valutazione delle immobilizzazioni, impianti e macchinari secondo il modello di rideterminazione.

Per maggiori informazioni relativamente alle altre situazioni relative a IFRS presentate erroneamente nella letteratura nazionale oppure nei bilanci delle società che utilizzano IFRS  si rimanda al nostro blog www.rsmpoland.pl/it/blog


[1] IFRS sono dei principi contabili internazionali, principi di standardizzazione mondiale di norme contabili e le loro interpretazioni emesse dal comitato per gli standard di Londra.

[2] E’ valido per tutta la classe di immobilizzazioni (ad es. mezzi di trasporto); stupisce il fatto che secondo IAS 8 il cambiamento nella valutazione delle immobilizzazioni dal modello I al modello II non costituisce una modifica suscettibile di rettifica dei dati paragonabili, come sarebbe invece il caso per la modifica della politica contabile relativamente alla valutazione delle uscite dal magazzino da FIFO in media ponderata. Invece il “passaggio” dal modello di rideterminazione (II) al modello di valutazione delle immobilizzazioni I crea la necessità di rettifica dei dati paragonabili “come se fossero da sempre” oggetto di valutazione da parte della società secondo il modello I (il costo al netto degli ammortamenti e le perdite per riduzione di valore).

[3] Calcolato come 95 diviso per il numero degli esercizi residui  (9).

[4] IAS 16, par. 41; sono quindi suggerite le rispettive disposizioni della politica di contabilità e il conseguente uso delle disposizioni prescelte.

[5] Calcolato come 92 diviso per il numero degli esercizi residui  (8).

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