18 ottobre 2017
Przemysław POWIERZA
Recentemente ci ci si sofferma sulla necessità di introdurre procedure di protezione per i contribuenti in buona fede rispetto agli altri attori coinvolti. Lo stesso si potrebbe applicare per la scelta di una macchina aziendale di rappresentanza. Non ci recheremmo mai da un cliente con una vecchia Opel Station wagon. Una Porsche luccicante suggerirebbe immediatamente che il prezzo dei nostri servizi sarà molto più elevato. Esiste una via di mezzo? Certo – meglio non esagerare né in un senso né in un altro.
9 giugno 2017
Piotr WYRWA
Oggi vorrei presentarvi la sentenza della CGUE riguardante l'Euro Park Service e rispondere alla domanda su come applicare la clausola contro l'elusione fiscale in caso di unione e divisione delle società e per lo scambio di quote.
1 giugno 2017
Piotr WYRWA
Nell’ultimo articolo apparso sul blog disponibile al presente LINK relativo all’agevolazione per l’attività di ricerca e sviluppo (nel prosieguo agevolazione R+S) siamo giunti alla conclusione che, nonostante l’approccio liberale da parte degli organismi fiscali di cui usufruisce un’ampia schiera di contribuenti, un’attuazione efficace di detta agevolazione richiede un’analisi approfondita delle normative in essere, in particolare quelle relative al profilo dell’attività di un dato contribuente.
27 arile 2017
Piotr WYRWA
A partire dall’inizio del 2016 nella legge relativa all’imposta sul reddito delle persone fisiche e in quella delle persone giuridiche è stata inserita la cosiddetta “agevolazione per le attività di ricerca e sviluppo”. Il meccanismo prevede la possibilità di detrarre dall’imponibile le spese indicate nella legge (i cosiddetti “costi ammissibili”) e sostenute dal contribuente per l’attività di sviluppo e ricerca, nonostante le spese siano già considerate alla stregua di spese deducibili.
20 febbraio 2017
Tomasz BEGER
Dall’inizio dell’anno sono state introdotte modifiche sostanziali alle normative riguardanti la legge in materia di imposta sul reddito delle persone giuridiche, relativamente all’obbligo di riscossione dell’imposta forfettaria alla fonte, in correlazione all’erogazione dei compensi a favore di soggetti stranieri.
3 ottobre 2016
Karolina BARTKOWIAK
Un vecchio proverbio dice: "Le cose belle durano poco". Le vacanze volgono oramai al termine, lo percepiamo ogni giorno, passando sempre più tempo nel traffico stradale. Riceviamo un numero sempre maggiore di comunicazioni, sia per via tradizionale che in via elettronica. Si può notare infatti che l’aumento del carico lavorativo attualmente caratterizza non solamente i soggetti economici, ma anche gli organismi fiscali e gli enti di controllo fiscale...
14 arile 2016
Karolina BARTKOWIAK
Il rimborso dell’imposta sul valore aggiunto, più precisamente il rimborso della differenza dell’imposta pagata a monte e l’imposta dovuta, rappresenta un elemento fondamentale per gli imprenditori, data la sua influenza sulle decisioni e i progetti di natura commerciale, oltre a essere sovente un fattore decisivo per la liquidità finanziaria dell’azienda. Si tratta certamente di un paradosso, in quanto proprio l’IVA dovrebbe essere un’imposta neutra per gli imprenditori. Non c’è pertanto da stupirsi che gli imprenditori sperino in un rimborso dell’IVA il più rapidamente possibile. Il legislatore, nel mettere in atto (almeno a suo modo di vedere) il principio di neutralità dell’IVA, ha sancito nell’art. 87 comma 2 della Legge dell’11 marzo 2004 relativo all’imposta sul valore aggiunto, che in linea di principio il rimborso della differenza dell’imposta dovrebbe avvenire entro 60 giorni dalla presentazione della dichiarazione da parte del contribuente. La sezione successiva di tale norma prevede tuttavia che qualora la fondatezza del rimborso richieda ulteriori verifiche, il direttore dell’agenzia delle entrate può prorogare detta scadenza fino alla completa verifica della dichiarazione presentata dal contribuente nell’ambito di operazioni di accertamento, o di controllo o procedimento fiscale.
22 febbraio 2016
Karolina BARTKOWIAK
Relativamente alla riduzione dei costi nelle società di capitali, riaffiora frequentemente la questione della retribuzione dei sindaci in ragione della mansione da essi svolta all’interno di tale organo. Taluni affermano che l’opera prestata, nonché il tempo dedicato all’espletamento delle incombenze gravanti su un sindaco di una società a responsabilità limitata, in particolare se di modeste dimensioni, sono insignificanti, e pertanto un compenso risulta essere fuori luogo. Siamo certi che tale ragionamento sia fondato e che tale risparmio sia utile all’azienda?
14 ottobre 2015
Przemysław POWIERZA
Il consulente fiscale è utile affinché le questioni fiscali non offuschino mai gli affari. Nella nostra attività tentiamo, di concerto con il Cliente, di ottenere un modello di funzionamento dell’impresa in modo tale che lo si possa definire: “Business first”. Tutte le analisi, anche quelle per il controlling, la contabilità e i conteggi fiscali dovrebbero essere ottimizzati, tuttavia dovrebbero rimanere sullo sfondo. Non si fa business per compilare un bilancio d’esercizio oppure pagare le tasse. Si tratta in generale di alcune caratteristiche poco apprezzate di un business di successo.
22 settembre 2015
Przemysław POWIERZA
Allorché nell’Ordinamento fiscale di inizio 2003 comparvero le prime normative relative all’interpretazione delle normative di diritto tributario, il Ministero delle Finanze ha celebrato in gran pompa il suo successo. I contribuenti hanno ricevuto la comunicazione che d’ora in poi la certezza del diritto sarebbe cresciuta e di conseguenza le modalità di interpretazione e di applicazione delle normative sarebbero state noto fin dall’inizio. Nella realtà, come spesso accade, la principale difficoltà stava nel garantire uniformità di interpretazione (inizialmente tale interpretazione veniva concessa dal direttore dell’Agenzia delle Entrate, attualmente esse vengono rilasciate da alcuni responsabili dei vari enti fiscali), e di stabilire l’ambito di tutela garantito ai contribuenti richiedenti. Successivamente grazie all’iniziativa del Tribunale Amministrativo Supremo, si è giunti “all’interpretazione-spettro”, nella fattispecie un’interpretazione emessa ma non recapitata. Come se non bastasse, ora vi è un’altra difficoltà, infatti se l’interpretazione ricevuta a parere del contribuente non rispecchia la legge, egli dovrà attendere un pronunciamento finale addirittura....5 anni. Il nodo è che in tale arco di tempo le norme possono cambiare 7 volte, e il contribuente potrebbe non essere più presente. Non tutti sono in grado, sia mentalmente che finanziariamente, di assumersi il rischio di andare controcorrente...
Di recente abbiamo concluso con successo un serial dal titolo ‘’la ricezione di un’interpretazione individuale delle normative di diritto tributario”. A gennaio 2011 abbiamo inoltrato la richiesta ORD-IN, in aprile 2011 abbiamo ricevuto l’interpretazione da parte del Ministro delle Finanze. A nostro parere tuttavia, essa non era conforme alle normative vigenti. Dopo averla impugnata innanzi al Tribunale di primo grado (l’invito praticamente standard al Ministro di rimuovere la violazione legislativa non ha sortito effetti), abbiamo ottenuto una sentenza favorevole, nonostante le indicazioni dei giudici indirizzate al Ministro fossero talmente vaghe che abbiamo dovuto impugnare anche quest’interpretazione modificata. L’ultima sentenza innanzi al Tribunale Amministrativo Regionale è stata emanata in ottobre 2012. A dicembre il Ministro delle Finanze ha deciso tuttavia di ricorrere presso il Tribunale amministrativo supremo. La sentenza favorevole è giunta in .........aprile 2015 e l’interpretazione è stata modificata conformemente alle indicazioni dei giudici risalenti a settembre di quest’anno.
La giustizia funziona a rilento?Assolutamente non è questo il problema, bensì il fatto di avere a che fare con un sistema malato. Il Ministro rilascia un’interpretazione ‘’in base a un modello”, facendo passare sovente un’interpretazione pro-fiscale. Allorché il contribuente non accetta tale interpretazione la questione viene portata all’attenzione del TAR, dove sfortunatamente mancano dei veri specialisti. Si percorre la via del TAR solo quando non vi sono altre soluzioni. In tal caso qualcuno si prenderà la briga di occuparsene, compito svolto sovente dall’assistente del giudice, in quanto il giudice è indaffarato e trova al massimo un attimo per dare un’occhiata veloce alla sua sentenza. Vi è pertanto qualcuno, a qualsiasi fase del funzionamento di tutto l’apparato, a soffermarsi attentamente sul problema del contribuente? Sfortunatamente la risposta è solo una: il sistema di interpretazione non è né affidabile né veloce. Allora perché esiste?